NON CHIAMATECI SHOWGIRLS


Cuccarini, Marini, Parietti, Estrada... Tutte bellissime. E' invece possibile fare questo lavoro solo con professionalità e bravura? A parte che io non mi considero una Venere, non credo che si debba essere a tutti i costi bellissime donne. Voglio dire: abbiamo dei modelli americani che sicuramente non sono stati dei sex symbol. Penso a Shirley MacLaine, a Liza Minnelli, donne straordinarie che hanno sconvolto il pubblico per la loro bravura, per la loro capacità di emozionare. Quindi, non credo che abbiano puntato tutto sulla loro bellezza. E comunque non conta soltanto quella. Forse nei varietà di una volta le donne dovevano seguire certi canoni fisici oggi un pò tramontati! Nel caso di una donna di spettacolo oggi no, credo avere molte altre valenze.

Lorella ai "Telegatti" nel balletto Cat's

Show girl. Lei si riconosce in questa definizione?
No. non mi piace. non mi riconosco. Soprattutto dopo gli ultimi trascorsi... intendo riferirmi al film che è uscito un paio di anni fa. Devo dire che tutto sommato la versione rappresentata, quella americana, non è quella che intendiamo noi in Italia. Per cui preferirei che si dicesse "donna di spettacolo".

Tra spigliatezza, professionalità e coraggio cos'è indispensabile? La spigliatezza no, perchè se anche non ce l'hai di natura, si può guadagnare con il tempo, prendendo anche un pò di fiducia in se stessi. Quello che sicuramente non può mancare è la professionalità cioè questa forma mentale per cui affronti il lavoro in una determinata maniera e che ti fa poi raggiungere determinati risultati.

Parliamo di Paperissima. Le papere si fanno anche apposta? A me non è mai capitato. Credo che le papere fatte apposta non siano così divertenti. La vera papera, esilarante, è quella che ti capita quando tu non penseresti mai. Bisogna essere dei grandissimi attori per farle consapevolmente e non far capire al pubblico la finzione. Bisogna essere dei furbacchioni, ma anche molto, molto bravi. 

C'è un programma tv che lei non condurrebbe mai? Sicuramente non mi piacciono i programmi del genere "Stranamore", quelli che vanno a ficcare il naso nei rapporti personali, nelle situazioni familiari. Non mi piacciono perchè si rischia di caricare le storie per renderle più appetibili al pubblico. Diventano finte, D'altra parte quand'anche fossero vere, non mi piacerebbe dare in pasto al pubblico questo tipo di privato: non la considero una televisione utile. La televisione utile è un'altra: ad esempio quella che serve agli altri, come quella che faccio per "Trenta ore per la vita".

Lorella a "Trenta ore per la vita"

Essere la più amata dagli italiani è impegnativo, le dà fastidio?
No, io ci sorrido perchè non ci credo. E' una trovata pubblicitaria che sicuramente ha portato fortuna a me e alla cucina che pubblicizzo. Sicuramente chi si è occupato della pubblicità del prodotto aveva intuito, avrà indovinato che io potevo essere un personaggio in quel momento emergente, in grande ascesa. Però di qui a considerare questa frase come il Vangelo, allora no. Credo che ogni personaggio con una propria personalità possa suscitare amore e odio, nel senso che sei amata da molti, ma puoi essere anche mal sopportata da altri.

Lorella a "Buona domenica" in Fame-Flashdance

Per diventare Lorella Cuccarini, a cosa ha dovuto rinunciare?
Sono una donna che lavora e quindi non posso restare 24 ore su 24con i miei figli. Questa è una rinuncia. Da una parte, però, credo che sia anche un bene, perchè non vorrei mai che crescessero con una madre che un giorno possa rimpiangere una carriera interrotta causa loro. Credo che sia molto più bello per dei figli avere una mamma che sia soddisfatta e felice di quello che fa, da tutti i punti di vista, personale e professionale. Le rinunce più grandi risalgono forse a qualche tempo più indietro.

Ho vissuto un'adolescenza e una giovinezza diversa dai miei compagni, perchè uscivo poco. Passavo la maggior parte del mio tempo in una palestra a studiare. Ero un pò la pecora nera, quella che non amava la vita, che non se la voleva godere, come era giusto che fosse. Però io avevo deciso di intraprendere una strada e sapevo che dovevo lavorare sodo. Ma non rimpiango nulla. Al massimo mi sono persa qualche giornata, al cinema o in discoteca, ma sono cose che posso fare benissimo anche adesso.

Lorella Cuccarini... per il diario SMEMORANDA