"Grease"
di cui è stata protagonista può essere considerato il primo
spettacolo a lunga tenitura in Italia.
Se l’aspettava? Lo
speravamo, inutile negarlo. Lo spettacolo era nato proprio con
l’idea di vincere questa sfida.
E devo dire che abbiamo
interrotto solo perché ci hanno "cacciato via", non
per mancanza di pubblico.
Nel senso che in Italia è molto
difficile avere uno spazio teatrale per accontentare il pubblico
fino a quando c’è richiesta. Esiste una programmazione
preventiva che non spesso non permette di restare anche se la
domanda è ancora forte. |
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Cosa
ne pensa del successo che il genere musical sta ottenendo in
Italia? Quest’anno sono moltissime le produzioni…Sono
felicissima. Il musical una volta era relegato ai margini. Era
considerato un po’ di serie B. Invece è un genere di
altissimo livello, che richiede grandi talenti sia in scena che
dietro le quinte. E’ uno spettacolo completo. Quindi sono
molto felice davvero. Spero solo che siano tutti spettacoli
all’altezza, che
non facciano fare un salto indietro deludendo
il pubblico. L’importante è che sia mantenuta alta la qualità.
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C’è uno spettacolo
musical, anche mai giunto in Italia, che ricorda
particolarmente?
Quello che più mi ha colpito è stato senz’altro
"Il fantasma dell’Opera" di Webber. E’ uno
spettacolo straordinario: musiche bellissime, coreografie
curatissime, scene spettacolari.
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Spero che
voglia presto tornare al teatro con un nuovo musical. Ci sono già
dei progetti?
Sì, certo, voglio senz’altro tornare al musical
teatrale. Mi è piaciuto moltissimo, è un progetto nel quale ho
creduto e sul quale ho "investito" come preparazione e
impegno. Spero anzi di fare una lunga carriera nel musical. Ho
voglia di continuare e di mettermi alla prova con personaggi
sempre più complessi. Però al momento non ci sono ancora
progetti precisi. Ci sono molte idee, ma è un po’ prematuro
parlarne. |
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Quali sono
secondo Lei le caratteristiche fondamentali che uno spettacolo
musical deve avere per ottenere successo in Italia?
Io credo che non esista un cocktail vincente… sarebbe
troppo bello. Mi pare però che al momento il pubblico italiano
prediliga spettacoli leggeri, ovviamente tra virgolette –
leggero per chi guarda, non certo per la preparazione e la messa
in scena - ; credo che gli spettatori italiani preferiscano in
pratica il musical brillante a quello drammatico. E comunque
fondamentale è comunicare energia, tanta energia. Penso che
"Grease" abbia avuto tanto successo perché comunicava
energia, era trascinante, e poi era divertente, aveva anche il
gusto della nostalgia, del guardare al passato. Per il momento
credo che sia così; magari in futuro potrà essere diverso e
anche da noi potranno piacere opere più complesse, come
"Il fantasma dell’Opera", appunto. |
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C’è una
canzone tratta da un musical alla quale è particolarmente
legata?
Mi emoziona sempre molto ascoltare "A Chorus
Line", forse anche per il significato… questa "linea
del coro" da cui sono partita anch’io anni fa!
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Pensa che
il musical possa avere successo in televisione?
Sì, a patto che non sia una semplice ripresa televisiva
a teatro. Deve essere un lavoro appositamente creato, come è
stato fatto recentemente per "Cats", uscito in
videocassetta, in un’edizione curatissima. |
C’è
un artista italiano con cui vorrebbe fare coppia in un musical?
Abbiamo moltissimi
artisti di talento in Italia…mi vengono in mente Gigi
Proietti…Fiorello…Gianni Morandi…
Certo un musical con la coppia Cuccarini-Morandi sarebbe
esplosivo…
Dice?
Ne sono sicuro! |
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Lorella
Cuccarini: Io e il musical (MUSICAL 1999)
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